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2012
9 febbraio 2012
(ricevo da un'amica e volentieri pubblico)
da Giovanna a Monti
(Lettera inviata al presidente del consiglio prof. Monti)
Gent.mo Prof.Monti.
Lei sostiene che l'art.18 frena la crescita e di conseguenza limita la creazione di posti di lavoro.
Probabilmente è vero perché il capitalismo pone il profitto (del capitale impegnato) come elemento principale per creare attività produttive e cerca di rimuovere tutti gli ostacoli che vi si frappongono.
L'art.18, pur se applicato soltanto in alcuni casi, è un elemento che realizza diversi aspetti di carattere sociale e civile.
Innanzi tutto salvaguarda la libertà di espressione del lavoratore; inoltre ricorda a tutta la società il valore delle libertà primarie dell'uomo.
E' notorio che in molte parti del mondo, al raggiungimento del massimo profitto vengono immolati i più elementari diritti umani in nome di un modello di sviluppo che, arricchendo i pochi e consumando le risorse della Terra, non sembra essere il migliore possibile.
Insomma l'art.18, come tutte le conquiste per i diritti, non andrebbe cancellato ma esteso a tutte le situazioni lavorative nel nostro Paese: si dovrebbe anzi fare una battaglia europea e mondiale perché fosse esteso il più ampiamente possibile.
Una cosa siffatta non solo migliorerebbe le condizioni di lavoro e di vita di milioni di persone, ma avrebbe anche effetti positivi sulla stessa concorrenza.
Giovanna